Emanuela Celant, consulente e formatrice, intervista il Prof. Corbo sulla medicina estetica.
D. Ci dice qualcosa su questa esperienza, che ha fatto la storia?
R. Questa esperienza nasce più o meno 35 anni fa, quando ero studente in Dermatologia e utilizzavamo questo prodotto sotto forma di cerotto, Pad, per rigenerare i tessuti, con una cicatrice, una piaga da decubito, o qualsiasi zona ulcerata che tardava a cicatrizzare. Abbiamo fatto diversi studi, su mia indicazione, e l’abbiamo trasformata in polvere iniettabile per facilitare la rigenerazione tessutale, quindi sia in dermatologia, in chirurgia plastiche e anche in Medicina Estetica.
Il prodotto che è stato introdotto nel 2014 in Europa col marchio CEE, nel 2016 è stato considerato il miglior prodotto per la rigenerazione cutanea. Effettivamente abbiamo fatto la Storia!
D. Lei ha un’esperienza clinica molto importante e quindi le chiedo, rispetto allo scenario di 10 anni fa che cosa nota di veramente diverso, oggi?
R. Due aspetti, uno positivo e uno negativo:
· Quello positivo è che i materiali che oggi noi usiamo sono sicuramente di una qualità decisamente superiore rispetto a di quella di 10 anni fa. Mi riferisco sia ai prodotti iniettabili che all’acido ialuronico, ma anche le apparecchiature sono migliorate.
· Quello negativo invece si riferisce alle prestazioni mediche che a livello qualitativo sono invece calate.
Infatti consiglio ai giovani medici di puntare sulla professionalità, sull’empatia, sulla scienza, sullo studio delle tecniche e metodiche. Questa materia è molto importante. Una tecnica di Medicina Estetica è comunque una tecnica medica e deve seguire tutte le modalità di un atto medico, dalla corretta diagnosi iniziale, alla diagnosi differenziale. Ad esempio le macchie della pelle, facciamo una corretta diagnosi differenziale, per capire se stiamo parlando di macchie su base melanica, che devono essere trattate in una maniera o su base cheratinocinica, la scelta delle tecniche, dei materiali; quindi puntare sulla professionalità.
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